[CAP. 11.] „ PROPULSORE AD ELICE DELL' ERICSSON. 50
raggiunse una velocità fissai maggiore. In seguito a questa scoperta una nuova elice ad un sol giro fu messa al vaporino, il quale si trovò poi che lavorava assai meglio.
Accertatosi della validità del propulsore nelle acque placide, lo Smith risolse eli trasportare il suo legnetto in alto mare e di affrontar 1' onde e i venti. Conseguentemente, mi sabato del settembre 1837, scese, sul suo vapore in miniatura, il Tamigi da Blaclcwall a Gravesend, ove prese a bordo un pilota ed andò a Ramsgate. Esso traversò le Dune e giunse sano e salvo a Dover, ove fu fatta la prova del vaporino alla presenza del banchiere Wright e del signor Peake ingegnere civile. Da Dover il vaporino proseguì a Fol-kestone e Hythe incontrando un tempo assai cattivo. Tuttavia si comportò mirabilmente e raggiunse una velocità di oltre sette miglia 1' ora.
Quantunque il tempo fosse divenuto addirittura tempestoso il legnetto si accinse nondimeno a far ritorno a Londra. La gente si affollò ad assistere alla sua partenza e molti uomini di cuore stettero osservando con ansietà la sua navigazione sotto le rupi scoscese del Foreland Sud sulla costa di Kent. L'ardimento dell' impresa e la buona riuscita inaspettata del vaporino lo resero un oggetto d'ammirazione mentre fendeva l'onde con la sua elice lungo la costa. Certamente la difficoltà di una prova decisiva, quantunque con una elice modello, era stata superata da ultimo. Ma no ! La ruota possedeva sempre la supremazia ; e mille interessi — capitale investito, uso, abitudine ed istinti conservatori — tutto frapponeva ostacolo all' elice.
Alcuni anni innanzi — verso il tempo che lo Smith prese il suo brevetto — il capitano Ericsson, svedese, inventò un propulsore ad elice. Lo Smith prese il suo brevetto nel maggio del 1S36 e 1' Ericsson nel luglio successivo. Questo Ericsson era nato inventore : ancor fanciullo in Isvezia fece mulini per segare e macchine