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   parve cosa straordinaria. Dove pescasse la sua idea originale non è noto : essa agitavasi già in molte teste e non era un segreto speciale. Lo Smith però giunse alla conclusione che il suo metodo di far andar le navi a vapore per mezzo di un' elice era assai superiore a quello delle ruote — esclusivamente in uso a quei, tempi. L'anno seguente, 1835, costruì un modello più grande, col quale fece una serie d'esperienze a Iiendon. Nel maggio del 1836 prese un brevetto per spinger le navi mediante un' elice girante sott' acqua a poppa. Egli espose allora pubblicamente la sua invenzione nella Galleria Adelaide a Londra. Sir Giovanni Barrow, segretario dell' Ammiragliato, esaminò il modello e rimase assai meravigliato della sua azione. Durante il tempo che rimase esposto fu fatta un' offerta per comprare l'invenzione per parte del Pascià d'Egitto, ma fu respinta.
   A questo stadio delle sue operazioni associaronsi allo Smith il banchiere Wright e il signor C. A. Oald-well, i quali avevano avuto la penetrazione di scorgere che l'invenzione era molto promettente, e desideravano cooperare alla sua introduzione nell' uso generale. Essi somministrarongli i mezzi di costruire un modello più compiuto. Neil' autunno del 1836 un vaporino di dieci tonnellate e della forza di sei cavalli fu costruito per porgere una prova ulteriore dei vantaggi dell' invenzione. Questo legnetto era spinto da un' elice in legno di due giri intieri. Il 1 di novembre fu esposto al pubblico sul canale Paddington e sul Tamigi, ove continuò a scorrere fino al settembre del 1837.
   Durante le sue corse sul Tamigi occorse un accidente fortunato, il quale suggerì primamente il vantaggio di ridurre la lunghezza dell' elice. Avendo il propulsore incontrato qualche ostacolo nell' acqua, circa la metà della lunghezza dell' elice si spezzò e si trovò che il vaporino prese immediatamente la rincorsa e