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una macchinetta a vapore, eli' egli adattò ad un battello — une petite machine d'un vaisseau à roucs ¦— il quale fu da lui spedito, per essere sperimentato sul Tamigi, in Inghilterra, ove non giunse mai. I barcaiuoli del fiume Weser, a Miinden, avvisando che, se riuscisse, avrebbe danneggiato il loro mestiere, impadronironsi del battello con la macchina e barbaramente lo distrussero.
Il successivo inventore fu Gionata Hulls, di Camp-den, nella contea di Gloucester. Egli pigliò il brevetto di un legno a vapore nel 1736, facendo girare la ruota a pale, situata a poppa, mediante una macchina del Newcomen. Fece la prova sul fiume Avon ad Evesham, ma non riuscì, e la macchina fu di bel nuovo portata a terra. Un poeta locale commemorò il suo mal esito co' seguenti versi, i quali sopravvissero lungo tempo a tal esperimento : — « Gionata IIull con la sua testa di carta si provò a fare una macchina che andasse contro il vento e la corrente ; ma egli, da quoll' asino che è, non vi riuscì, sì- che ebbe vergogna da ultimo di farsi vedere. >
Nulla avvenne d'importante rispetto ad una macchina a vapore capace di far girar le pale fino all'invenzione per parte di Giacomo Watt, nel 1769, della sua macchina a doppia azione, primo passo onde il vapore fu reso capace eli essere adoperato con buon successo a spingere un bastimento. Ma al Watt poco premeva della navigazione a vapore come della locomozione a vapore. Egli respinse molti inviti di far macchine a vapore per la propulsione delle navi, anteponendo di ristringersi < al suo commercio e manifattura, regolari e stabiliti, > quelli vale a dire di fabbricar macchine a vapore condensanti che avevano acquistato grande importanza sullo scorcio della sua vita.
Esistono memorie di due battelli a vapore a ruote, sperimentati di buon'ora in Francia, uno del Conte d'Auxiron e Perrier, nel 1774, l'altro del Conte di