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FRANCESCO PETT1T SMITU.
[CAP. II.]
struite in legno ed in tavole, e spinte da vele e remi come per migliaia d'anni in addietro.
Ma questo secolo fu testimone di molte mutazioni maravigliose. Un nuovo materiale di costruzione era stato introdotto nella fabbricazione navale con metodi di propulsione affatto nuovi. Le cose vecchie erano state spostate dalle nuove, e straordinaria fu la grandezza dei risultati. I mutamenti più importanti avvennero nell' uso del ferro e dell' acciaio, invece del legno, e nel? applicazione della macchina a vapore per far andar le navi con le ruote o coli' elice.
Sino a tanto che adoperossi il legno per la costruzione dei bastimenti, il numero di essi fabbricati annualmente, in ispecie in un' isola così piccola come l'Inghilterra, dovè necessariamente continuare ad essere assai ristretto. Di vero, la coltivazione della querce in Inghilterra era stata così negletta che tutte le regie foreste non avrebbero potuto somministrare legname bastante a costruire un vascello da guerra all'anno ; mentre per la marina mercantile sarebbe bisognato andare per tutto il mondo in cerca di legname, spesso di scadentissima qualità.
Pigliamo, ad esempio, l'Iiuìostan di settantotto caunoni, varato or son pochi anni. Ci sarebbero voluti quattromiladuecento carichi di legname per costruire una nave di quella fatta, e la crescenza del legname avrebbe occupato settanta acri di terreno durante ottanta anni.1 Sarebbero stati necessari non meno di ottocentomila acri di terreno ad avere il legname per i bastimenti costruiti annualmente in Inghilterra per il commercio. E i bastimenti in legno durano poco. La durata media dei legni da guerra adoperati in servizio attivo fu calcolata di circa tredici anni, anco se costruiti di querce inglese.
1 Secondo il calcolo del signor Chatfield, del regio cantiere di Plymouth, in una littura sulla costruzione navale da esso fatta nel 1841 davanti all'Associazione Britannica.