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FTHEA PETT.
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le misure, < Sua Maestà (continua il Pett) ordinò ad alta voce ai misuratori di dichiarare pubblicamente la pura verità ; e proclamata che fu chiaramente in favor nostro, tutta la moltitudine levò in alto i cappelli, mandando un grande e forte grido di acclamazione. Ed allora S. A. il Principe proruppe ad alta voce in queste parole: — Dove son ora questi spergiuri che osano ingannare in tal modo Sua Maestà con queste false accuse? Non meriterebbero essi d'essere impiccati? »
Di tal guisa il Pett trionfò di tutti i suoi nemici ed ebbe balla di terminare a modo suo la gran nave. La quale, verso la metà del settembre 1610, era pronta alle mosse, ed una dozzina dei migliori mastri falegnami della marina di Sua Maestà andò da Ckatham ad assistere al varo. La nave fu decorata, indorata, imbandierata ed inghirlandata; e il 24, il Re,la Regina e la famiglia reale andarono dal palazzo a Teobaldo ad assistere al grande spettacolo. Sfortunatamente la giornata riuscì bruttissima ; ed era un po' più di una bassa marèa. La nave partì benissimo, ma il vento < spinse la marèa, > ed essa restò incagliata all'uscita della darsena, arando il fondo del mare, cotalchè non v'era possibilità di vararla con quella marèa.
Fu un grande sconcerto. Il Re si ritirò nel palazzo a Greenwich, quantunque il Principe rimanesse. Ei promise partendo di tornare a mezzanotte, dopo di che fu proposto di fare un altro tentativo per rimetter la nave a galla. Giunta l'ora, il Principe ricomparve e raggiunse il Lord Grand' Ammiraglio ed i principali uffiziali navali. Era uu bellissimo chiaro di luna. Dopo la mezzanotte cominciò a piovere ed il vento a soffiar dal sud-ovest. Ma verso le due, un' ora prima dell' alta marèa, fu ordinata la manovra e la nave scivolò, senza sforzo d'argani, finché galleggiò in mezzo al Tamigi. Il Principe salì a bordo, e, fra il suon delle trombe a le grida di gioia, compì la cerimonia di bere alla