[OAr. i ] PKOCEDIMENTI MALIGNI CONTRO IL PETT. 35
Mentre la Commissione stava esaminando e compiendo quel che il Pett chiama i loro < maligni procedimenti, > ei collocava la chiglia della sua nuova gran nave sul cantiere di Woolwich il 20 ottobre del 1608. Egli aveva la coscienza netta dacché le sue mani erano incontaminate, percui proseguì alacremente l'opera sua, tuttoché sapesse che l'inquisizione contro di lui era in piena attività. I suoi uemici andavan dicendo eh' egli « non era un artista e eh' era al tutto disadatto a compiere siffatto servizio > qual si era quello di costruire la sua gran nave. Ei perseverò non pertanto, avendo fede nella bontà della sua causa. In ultima analisi, ei riuscì a dar lo scacco a' suoi accusatori ed a giustificarsi pienamente in tutti i suoi procedimenti col Re, col Lord Ammiraglio e con gli uffiziali pubblici che avevano avuto relazioni con lui. Di vero, il risultato di cotesta inchiesta fu, non solo eli cagionare un grande turbamento ed una spesa rilevante a tutte le persone accusate, ma, come si esprime il Pett nella sua autobiografia, « il governo stesso di quel regio ufficio fu così scosso e sconvolto da mandar quasi in rovina l'intiera regia marina e da causare a Sua Maestà un aggravio assai maggiore, nella sua spesa annuale, di quello che fosse mai stato in addietro.1 >
Fra questi suoi turbamenti e queste ansietà il Pett fu inaspettatamente rallegrato dalla presenza del suo padrone, il principe Enrico, il quale deviò a bella posta dal suo cammino ad Essex per vedere co' propri occhi il progresso eh' ei stava facendo con la gran nave. Dopo aver visitato il dock, o bacino a secco, eh' era stato costruito dal Pett, ed era uno dei primi, se non il primo, in Inghilterra — Sua Altezza sedè ad un banchetto che il costruttore aveva imbandito in fretta per lui nella sua dimora temporanea.
1 l.e prove raccolte dai commissari sono registrato in uua relazione voluminosa. (Archivio delle Carte di Stato, Doc. Giacomo I, voi. XLI, IfiOS.)