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FINEA PETT.
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quella del loro fratello Finea. Giuseppe non volle riceverle, e Pietro di Wapping le avrebbe forse accolte voloutieri se ne avesse avuto la possibilità.
Nell'aprile del 1597 il Pett ebbe il vantaggio di essere presentato ad Howard, conte di Nottingham, allora lord grand' ammiraglio d'Inghilterra. Questo, die' egli, fu il primo principio del suo innalzamento. Due anni dopo, l'Howard lo raccomandò per l'incarico di provveder tavole e legname a Norfolk e Suffolk per costruzioni navali. Il Pett se ne disimpegnò con soddisfazione, quantunque avesse a contendere con alcuni nemici maliziosi. Nelle sue ore libere ei cominciò a far modelli di navi alberate e finite di tutto punto. Ei continuò eziandio lo studio delle matematiche. Il principio dell' anno 1600 trovò il Pett di bel nuovo senza impiego ; e durante il suo ozio forzato, che continuò per sei mesi, egli andò seriamente divisando di abbandonare la sua professione e di tentar di procacciarsi « un onesto e conveniente sostentamento » comprando con un amico una caravella (specie di battello) e capitanandola egli stesso.
Ne fu impedito per altro da un messaggio che ricevè dalla Corte dimorante allora b Greenwich. Il Lord Grand' Ammiraglio desiderò di vederlo ; e, dopo molti complimenti garbati, gli offrì il posto di custode del tavolame a Chatham. Al Pett non parve vero di accettar l'offerta, benché fosse esiguo lo stipendio. Egli imbarcò le sue robe sopra una piatta a Rainham e le accompagnò giù pel Tamigi alla sua congiunzione col Medway. Ivi sfuggì ad un grande pericolo — uno dei pericoli marittimi di que' tempi. Le foci dei fiumi navigabili erano sempre infestate dai pirati, e quando la piatta, su cui stava il Pett, fu vicina al Nore, verso le tre del mattino mentre era ancor buio, incappò in un pirata di Dunkerque pieno di gente. Fortunatamente il pirata era all' Ancora ; ma la levò tosto per dar la caccia, e se la piatta non avesse spiegato pron-