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Inventori e industriali

Samuele Smiles (versione di Gustavo Strafforello)
Barbera Editore Firenze, 1885, pagine 372

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   [CAP. I.] COMMERCIO DELLA SPAGNA E DEI PAESI BASSI, 11
   teDipo, l'Inghilterra non dipese più da Amburgo, Dan-zica, Genova e Venezia per la sua squadra in tempo di guerra.
   La Spagna era allora la prima potenza d'Europa, e i Paesi Bassi, che formavano parte dei domimi della Spagna, erano il centro della prosperità commerciale. L' Olanda possedeva più di ottocento buoni legni da duecento a settecento tonnellate, ed oltre a seicento barche pescherecce. Amsterdam ed Anversa erano al colmo della loro floridezza. Alle volte ben cinquecento grandi navi stavano insieme ancorate davanti Amsterdam ;1 laddove l'Inghilterra, a que' tempi, non aveva quattro navi mercantili di quattrocento tonnellate ciascuna ! Non era cosa insolita -veder duemilacinquecento legni sulla Schelda carichi di mercanzia, ed a volte cinquecento navi giungevano e partivano in un sol giorno da Anversa, avviate o reduci dalle parti lontane del mondo. Quella città era ricca immensamente, e frequentata da Spagnuoli, Tedeschi, Danesi, Inglesi, Italiani e Portoghesi — gli Spagnuoli di tutti i piil numerosi. Nella sua storia della regina Elisabetta, il Camden riferisce che il nostro traffico generale coi Paesi Bassi nel 1564 ascese a dodici milioni di ducati, cinque milioni dei quali pel solo panno inglese.
   Le persecuzioni religiose di Filippo II di Spagna e di Carlo IX di Francia diedero in breve all' Inghilterra la popolazione di cui aveva bisogno — lavoranti attivi, industri, intelligenti. Filippo introdusse l'Inquisizione nelle Fiandre, e in pochi anni cinquantamila persone furono assassinate di proposito deliberato. La Duchessa di Parma, scrivendo, nel 1567, a Filippo II, lo informava che in pochi giorni più di centomila uomini avevano abbandonato il paese col loro danaro e i loro averi, e che altri li seguitavano
   1 maCphebson, Annali del Commercio, li, 126.