Il VAGABONDO DELLE STiSLLE
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donare l'impresa. Non lo rividi più; il colpo era stato così forte che mi chiedo ancora se quel ceffone non l'abbia ucciso.
Ritrovai Miriam, il giorno dopo, al Palazzo di Pilato. Mi parve immersa in un sogno. Alzò appena gli occhi verso di me. Il suo sguardo strano, come abbagliato e perduto in lontananza,, mi ricordò quello dei lebbrosi sulla strada di Gerico.
Fece uno sforzo per tornare padrona di sè. Ma continuò a non vedermi, ed essendo alzata, andai a mettermi davanti a lei, per sbarrarle il passo.
Si fermò e si accorse allora della mia presenza. Poi mormorò macchinalmente qualche parola, mentre i suoi occhi mi fissavano. Non avevo mai visto, in nessuna donna, degli occhi simili. C'era in essi un indecifrabile messaggio.
— L'ho visto, Lodbrog, — disse infine, a bassa voce. — L'ho visto.
— Speriamo, — risposi scherzando, — che vedendovi, Egli non abbia- sentito troppo intenerirsi il cuore... /
Non prestò attenzione alle mie parole. I suoi occhi rimasero pieni della visione che li abbagliava, ed essa volle continuare il suo cammino. Per J^ seconda volta, la trattenni.
— E Lui, le chiesi, — che ha messo nei vostri occhi questa luce singolare?
— Sì, è Lui! — mi rispose. — Lui che ha risuscitato i morti. E veramente il Principe della Luce, e il Figlio di Dio. L'ho visto e adesso non ne dubito più. Il Figlio di Dio... capite bene, Lodbrog; il Figlio di Dio!
Una collera salì in me, ed esclamai:
— Allora, v'ha affascinata!
I suoi occhi si velarono di lagrime, che li resero più profondi ancora.
— Oh, Lodbrog, Lodbrog! Il fascino che è in Lui