Il, VAGABONDO DELLE STELLE
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istante le piaghe fetide di quegli infelici sieno scomparse?
— Li ho visti guariti, — risposi. — Me ne sono accertato coi miei occhi.
— Ma li avevate visti malati?
— No. Ma tutti, intorno a me, l'hanno affermato, ed essi fra i primi. Erano estasiati. Uno di loro, seduto al sole, non cessava di esaminare minutamente il suo corpo. Fissava, fissava la sua carne liscia, e non poteva credere ai suoi occhi. Restava ià, seduto al sole, cogli occhi sulla sua pelle, indifferente a tutto il resto.
Pilato ebbe un sorriso sdegnoso, e vidi lo stesso scetticismo sul volto di Miriam. La moglie di Pilato, al contrario, si suggestionava sempre più. Respirava appena, colle pupille dilatate.
— State in guardia, Pilato! — concluse Miriam. — Egli scalzerà la vostra autorità, come quella di Caifa e di Hannan, come quella della Legge. Voi avete, in nome di Tiberio e di Roma, un compito da eseguire, e non potete sottrarvi.
— E qual'è questo compito? — interrogò Pilato.
— Giustiziare quel pescatore.
Pilato alzò le spalle e la conversazione finì. Io andai a letto, e m'assopii al rumore confuso della città dei pazzi.
Dall'indomani, gli avvenimenti precipitarono.
Durante la notte, gli spiriti, già ardenti, si riscaldarono ancora. Quando, a mezzogiorno, uscii a cavallo con mezza dozzina dei miei uomini, le strade della città erano così formicolanti di folla, che duravo fatica ad aprirmi un cammino. Notai un'ostilità maggiore del solito; e, se gli sguardi avessero potuto uccidere, sarei subito morto. C'era chi sputava rumorosamente per terra, a guisa d'insulto, e da tntte le bocche uscivano dei grugniti. Io ero, per loro, il simholo odiato di Roma. Non osai, per