Il, VAGABONDO DELLE STELLE
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_ Voi siete della gente semplice, — disse, — Fabbricate una capanna in mezzo alla neve, accendete un gran fuoco; e questo vi basta per credere d'aver costruito un Cielo.
— Il fuoco ed il tetto, non li ho sempre conosciuti, nella mia vita! Per tre anni, ne sono stato privo. Eppure non mi sono piegato. A sedici anni, il mio corpo ignorava ancora che cosa fosse un vestito di stoffa. Sono nato nella tempesta e nella battaglia: ecco perchè le amo! Le mie fasce furono una pelle di lupo. Guardatemi, e vedrete quali sono gli uomini del Valhalla...
Mi guardò, come affascinata, e mormorò:
— Povero gigante biondo!
Poi, pensosa, aggiunse:
— Rimpiango quasi che non vi sieno degli uomini come voi, nel mio Paradiso...
Mi avvicinai maggiormente a lei.
— A ciascuno di noi, — dissi, — è destinato il paradiso che piace al suo cuore. Quello che m'attende, di là dalla tomba, è un bel paese. Non dico, con questo, che non lascerei mai il nostro Valhalla, per fare un'incursione nel vostro Paradiso di sole e di fiori, per rapirvi e portarvi con me!...
Vi fu allora, fra noi, un silenzio. La guardai. Ella mi guardò. E,-davanti ai miei occhi, i suoi non si abbassarono. Il mio sangue scorreva nelle vene come una lava ardente.
Non so quel che sarebbe successo fra noi, se Pilato, in quel momento, non fosse entrato e non avesse interrotto la discussione.
— Sentite, Miriam, — disse con una punta d'ironia. — E un vero rabbino, un rabbino di Tentobur-go! Ecco, a Gerusalemme, un nuovo predicatore e una nuova dottrina. Più ancora che per il passato, vi saranno qui delle discussioni teologiche, delle
Il vagabondo delle stelle.
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