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Il Vagabondo delle Stelle

Jack London
Bietti Milano, 1946, pagine 311

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   JACK LONDON
   d'armi? Roma mi ha mandato qui per mantenere l'ordine. E, malgrado i miei sforzi, la Giudea 'non è che un vespaio in continua agitazione. Preferirei mille volte governare gli Sciti, od i lontani e selvaggi Bretoni, piuttosto che questa gente enigmatica, che è sempre in lotta col proprio Dio. In questo momento, un uomo specialmente m'inquieta: un pescatore di pesci che è diventato pescatore d'anime, e che va dappertutto, predicando e compiendo dei miracoli. iChi mi dice che, domani, non trascinerà dietro di sè tutto questo popolo, e non provocherà sopra di me il malcontento e la disgrazia di Roma?
   Era la prima volta che sentivo parlare di Gesù, e questa conversazione mi tornò in mente, quando, davvero, la piccola nuvola che offuscava il cielo si scatenò in tempesta.
   — Secondo i rapporti che mi sono pervenuti, — prosegui Pilato, — Gesù non si occupa di politica. Nessun dubbio su questo punto. Ma temo che Caifa, e Hannan dietro di lui, trasformino quest'uomo in una spina aguzza, destinata a pungere Roma ed a rovinare la mia reputazione.
   — Caifa, — diss'io, — è il Gran sacerdote, a quanto m'è stato detto. Ma Hannan chi è?
   — Hannan, suocero di Caifa, è il vero Gran sacerdote, una specie di vecchio pontefice dal quale dipendono tutte le decisioni importanti. E un volpone matricolato, di cui Caifa non è che l'ombra e lo struménto.
   Pilato non credeva nè a Dio nè al diavolo, nè all'immortalità dell'anima, e la morte, per lui, non era che tenebra e sonno eterno. Si comprende bene come tutte quelle discussioni religiose, da cui era circondato a Gerusalemme, dovessero esasperarlo. Durante un viaggio che feci in Idumea, ebbi per Valletto una specie di cretino che non riuscì mai ad