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SUL VULCANO DI GERUSALEMME.
Le persone che si trovavano lą, avevano ben ragione di guardarmi. Erano piccoli di razza, tutti quegli Ebrei, minuti d'ossa e di muscoli, e non avevano mai visto degli uomini biondi come me.
Lungo le strette viuzze, si scansavano sul mio passaggio, poi si fermavano, cogli occhi spalancati, per vedere quella specie d'essere selvaggio, venuto dal Nord o da chissą dove.
Quasi tutti i soldati di cui disponeva Ponzio Rilato' erano degli ausiliari. C'era soltanto un nucleo di Romani, a piedi, che facevano la guardia al palazzo del Proconsole, e venti cavalieri, dei quali io ero il capitano. Gli ausiliari non erano cattivi soldati, ma non si potevą esser troppo sicuri di loro. In genere, essi ed i Romani errino guerrieri pił regolari di noi, uomini del Nordiche eravamo valorosi quando il nostro morale era Elevato, ma anche facili a rilassamento e ad inerzia.
C'era, a!1;; C-. i . di Erode ' donna molto amica della sposa di i'ilato. Io la vidi presso questi, la sera stessa del mio arrivo. La chiameremo Miriam, perchč l'ho amata sotto questo nome. Possedeva
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