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in cui Elgiva, la sua giovane sposa, veniva spesso a sedersi, circondata dalle sue donne.
Lo accompagnai in una delle sue spedizioni, più ancora verso il sud, e bordeggiammo, colle nostre navi, quelle che oggi si chiamano le coste di Francia. Fu allora che imparai che, più si discendeva verso il sud, più si trovavano le stagioni miti, e le donne dolci come il clima.
Abbordammo e demmo battaglia. Agard fu ferito a morte. Lo riconducemmo nel suo paese, dove spirò. Fu elevato un gran rogo, vicino al quale stava Elgiva, nel suo corsetto tessuto d'oro, cantando. Ella salì poi sul rogo, dove arse, e con lei tutti i servitori del padrone, tutti i suoi schiavi e nove donne schiave, ornate di collane d'oro. Poi ancora nove prigionieri, nobili di nascita, che erano stati catturati in un'incursione; ed infine due falconi, coi due giovani falconieri.
Ma io, il coppiere Ragnar Lodbrog, non bruciai affatto. Avevo undici anni, ero fiero e non avevo mai portato dei vestiti di stoffa, ma soltanto pelli di bestie.
Mentre le fiamme del rogo s'inalzavano al cielo, mentre Elgiva, prima di precipitarvisi, terminava il suo canto funebre, e le donne e gli uomini schiavi urlavano disperatamente il loro rifiuto di morire, io spezzai i miei legami. Poi, balzando, raggiunsi rapidamente le paludi, portando ancora il collare d'oro della mia schiavitù, e lottando di velocità colla muta dei cani lanciati alle mie calcagna.
Nelle paludi, trovai degli altri uomini che vivevano allo stato selvaggio, nia liberi; degli schiavi fuggiti, e un mucchio di gentexfuori legge, ai quali ogni tanto si dava la caccia coitae ai lupi.
Vissi là, per altri tre anni, senza tetto nè fuoco, allenandomi alle privazioni ed al Vreddo. Poi, in una scorreria che tentai, per rapire una donna al Fri-