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XVIII.
QUARANT'ANNI DI MISERIA.
Il Graia sacerdote Yunsan aveva commesso un errore imperdonabile lasciando vivere Chon-Mong-ju. Un errore! In realtà, non aveva osato agire altrimenti.
Caduto in disgrazia e bandito dalla Corte, Chong-Mong-ju, mentre sembrava si fosse ridotto a covare il suo rancore sulla costa nord-est, aveva sordamente intrigato e conservato intatta-la sua popolarità in mezzo al clero della provincia. D^i sacerdoti buddisti gli servivano come emissari^ Continuavano a circolare nel paese, guadagnando alla sua causa tutti i funzionari imperiali^-éd avevano ottenuto, da loro, wu^iuran^to^obbedienza in suo favore. Yunsan non ignorava quel che si tramava nell'ombra; ma, anche in questo, non osava agire.
L'Asiatico, colla sua fredda pazienza, eccelle in queste cospirazioni vaste e complicate. Nel seno stesso del Palazzo imperiale, il partito di Chong-Mong-ju cresceva molto più di quanto Yunsan potesse supporlo. Le stesse guardie del Palazzo, i fa-