Il, VAGABONDO DELLE STELLE
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In me v'era certamente l'anima di un attore teatrale. Perchè, sentite un po' quel che successe.
Coll'occhio fiero e sdegnoso, capo riconosciuto, dr; quel momento, da tutti i miei compagni, affrontai, senza abbassare lo sguardo, le centinaia d'occhi che mi fissavano. E sono io, che li feci tutti abbassare o voltarsi. Tutti, salvo due.
Questi due occhi erano quelli d'una giovane donna, che dalla ricchezza della sua veste e dalla mezza dozzina di serve che la circondavano, giudicai immediatamente che fosse una signora molto distinta. Infatti, era Lad Om, una autentica principessa, appartenente alla Famiglia dei Min. Ho detto che era giovane. Sefnbrava avere la mia età, quasi trent'anni. E benché fosse matura e bella per essere maritata, tuttavia non lo era.
Mi guardava, gli occhi negli occhi, senza batter ciglio, fino a che mi costrinse a sfuggire il suo sguardo. Nelle sue pupille, non c'era nè insolenza, nè ostilità, nè una sfida qualsiasi. Non vi scorsi che un immenso fascino.
Mi rincresceva confessarmi vinto da quella piccola donna. Finsi, voltando il capo, di riportare il mio sguardo sul gruppo poco decoroso dei miei compagni, in preda alle ballerine. Poi battei le mani, alla moda asiatica, gridando imperiosamente, in coreano, con voce stentorea e come si parla a dei subalterni :
— Voialtre, lasciateli tranquilli!
Avevo il petto robusto e si sarebbe creduto muggisse un toro. Mai un ordine così imperativo e così rimbombante aveva scosso l'aria sacra del Palazzo Imperiale.
La sala intera ne rimase come pietrificata. Le donne tremavano dallo 'sgomento e si stringevano le une contro le altre, come per cercare una mutua protezione. Le piccole ballerine lasciarono i mari-