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Il Vagabondo delle Stelle

Jack London
Bietti Milano, 1946, pagine 311

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Il, VAGABONDO DELLE STELLE
   187
   tico, un amabile monarca. Non doveva aver pił di quarant'anni, e la sua pelle, chiara e pallida, non aveva mai conosciuto gli ardori del sole. Aveva una grossa pancia, sopra delle gambe deboli. Tuttavia, nella sua gioventł, aveva dovuto essere un bell'uomo; e la sua fronte conservava un'aria di nobiltą. Ma i suoi occhi erano cisposi, con delle palpebre rugose, e le sue labbra si contraevano con un certo tremito. Era, come seppi poi, l'effetto degli eccessi ai quali si abbandonava, eccessi incoraggiati da Yun-san, il Gran sacerdote buddista e provveditore imperiale, del quale riparleremo.
   Col nostro vestito di marinai, facevamo, i miei compagni ed io, una meschina figura, nell'ambiente brillante che ci circondava. Vi furono dapprima delle esclamazioni di stupore, che ben presto fecero posto a delle risate. Le ballerine ci circondarono, ci fecero prigionieri, attaccandosi a tre o quattro a ciascuno di noi, e ci trascinarono nelle loro evoluzioni, come degli orsi che si costringano a ballare.
   Era per noi una cosa umiliante. Ma che cosa potevano fare, in loro difesa, i poveri lupi di mare? Che cosa poteva, il vecchio Maartens, con uno stormo di ragazze che gli ridevano intorno, gli tiravano il naso, gli pizzicavano i bracci, gli facevano il solletico? Per sfuggire a questi scherzi che l'irritavano, Amden chiese che gli fosse fatto largo, e si mise ad eseguire, con passo pesante, una danza olandese delle pił barocche, fino a che tutta la Corte esplose in una tumultuosa ilaritą.
   Per quanto mi riguarda, io che ero stato, per parecchi giorni, il compagno e l'uguale di Kim, ritenni oltraggiosa la parte di buffone che si pretendeva di farmi rappresentare. Resistetti alla ridente Ki-Sang. Irrigidito sulle gambe, il petto dritto, le braccia incrociate, sdegnai pizzicotti e solletico, che non mi produssero il minimo fremito. Mi abbandonarono, per un'altra preda.