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Il Vagabondo delle Stelle

Jack London
Bietti Milano, 1946, pagine 311

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   XVII.
   SIGNORE! UN POVERO MARINAIO!...
   Keijo, la capitale, era un'importante città, dove tutta la popolazione, eccettuati i nobili, o « yang-bans », era vestita dell'eterno bianco. Questo, mi spiegò Kim, permette di riconoscere a prima vista, secondo il grado di pulizia o di sudiciume dei vestiti, la posizione sociale di ogni persona. E naturale che un servo, il quale non possiede che un vestito, sia, fatalmente, sempre sporco. Così, si pu,ò facilmente concludere che chiunque appare in un bianco immacolato dispone, senza dubbio, di numerosi vestiti di ricambio, ed ha sotto i suoi ordini, per conservarsi così senza macchia, un esercito di lavandaie. Soltanto i nobili, colle loro sete pallide e multicolori, stanno molto al di sopra di questa comune e volgare classifica.
   Dopo esserci riposati, per molti giorni, in un albergo, in cui lavammo la nostra biancheria e riparammo alla meglio, nei nostri vestiti, i guasti di un naufragio e il disordine del nostro viaggio, fummo chiamati davanti all'Imperatore.
   Un grande spazio libero si apriva davanti al Palazzo Imperiale, che era preceduto da cani colossali, in pietra scolpita. 'Erano accucciati sopra dei piedistalli alti due volte un uomo di grande statu-