XV.
SOGNI D'OPPIO 0 REALTÀ?
Quando, finiti i miei primi dieci giorni consecutivi di camicia di forza, fui ricondotto alla vita cosciente dal pollice del dottor Jackson, che premeva, per aprirla, una delle mie palpebre, apersi successivamente i miei due ocrhi e, voltando il viso verso il direttore Atherton, sorrisi.
— Troppo miserabile per vivere e troppo vile per morire!
Tale fu il lusinghiero apprezzamento che ebbe per me.
— I dieci giorni sono finiti, direttore...
— Sta bene, — brontolò. — Ora vi slegheremo.
— Non si tratta di questo, — gli dissi. — Avete certamente notato il mio sorriso. E non avete, senza dubbio, dimenticato la nostra piccola scommes sa. Prima di slegarmi, — ciò che non è urgente, — date dunque a Morrell ed a Oppenheimer il tabacco che avete promesso. Perchè facciate buona misura, eccovi un altro sorriso...
— Sì, sì, conosco i bluff degli animali della vostra specie, — dichiarò sentenziosamente il direttoli vagabondo delle stelle. *