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Il Vagabondo delle Stelle

Jack London
Bietti Milano, 1946, pagine 311

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   XV.
   SOGNI D'OPPIO 0 REALTÀ?
   Quando, finiti i miei primi dieci giorni consecutivi di camicia di forza, fui ricondotto alla vita cosciente dal pollice del dottor Jackson, che premeva, per aprirla, una delle mie palpebre, apersi successivamente i miei due ocrhi e, voltando il viso verso il direttore Atherton, sorrisi.
   — Troppo miserabile per vivere e troppo vile per morire!
   Tale fu il lusinghiero apprezzamento che ebbe per me.
   — I dieci giorni sono finiti, direttore...
   — Sta bene, — brontolò. — Ora vi slegheremo.
   — Non si tratta di questo, — gli dissi. — Avete certamente notato il mio sorriso. E non avete, senza dubbio, dimenticato la nostra piccola scommes sa. Prima di slegarmi, — ciò che non è urgente, — date dunque a Morrell ed a Oppenheimer il tabacco che avete promesso. Perchè facciate buona misura, eccovi un altro sorriso...
   — Sì, sì, conosco i bluff degli animali della vostra specie, — dichiarò sentenziosamente il direttoli vagabondo delle stelle. *