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JACK LONDON
Avevo dapprima esitato a farmi vedere da lui, temendo che mi ordinasse di tornare indietro. Ma cosi non fece Continuò ad osservare con diffidenza, fra le ruote dei carri, masticando il suo tabacco. Ogni tanto, sputava, sempre nello stesso punto; ed aveva finito collo scavare nella sabbia un piccolo buco.
Osai rompere il silenzio.
— Come vanno oggi, — chiesi, — i nostri affari?
Era un modo di burlarmi di lui, perchè egli mi
interpellava sempre con questa stessa frase.
Senza scomporsi, rispose.
— A meraviglia, giovanottol Ed io sto meglio che mai, adesso che ho pot.uto ricominciare a masticar tabacco. Figurati, Jesse, avevo la bocca tari-mente asciutta, che dall'alba avevo dovuto lasciare la mia cicca. Ma, grazie a te che ci hai portato l'acqua...
Un uomo, in questo momento, mostrò la sua testa e le spalle, al disopra della collinetta a nord-est, che era occupata dai bianchi.
Labano puntò verso di lui il suo fucile e lo tenne in mira per un buon minuto. Poi lasciò ricadere l'arma.
— Quattrocento metri! — disse. — E meglio non arrischiare il colpo. Può darsi che lo prenda, ma posso anche sbagliare. Tuo padre tiene molto a risparmiare la polvere.
Vi fu un silenzio. Poi, con straordinaria franchezza, perchè, dopo le mie prove, ritenevo di poter parlare da uomo, domandai:
— Credi che potremo uscire di qui, Labano?
Parve riflettere profondamente.
— Jesse, — disse infine, — non devo nasconderti che siamo in una brutta situazione. Ma ne usciremo. Sì, ne usciremo, te lo dico io. Puoi scommettere fino all'ultimo dollaro.