136-4
JACK LONDON
marito era a fianco del cadavere. Era calmissimo; non una lagrima gli bagnava il volto. Stava semplicemente seduto vicino alla sua sposa, col fucile poggiato di traverso, sulle sue ginocchia, e lo lasciammo solo al suo dolore.
Sotto la direzione di mio padre, che udii allora chiamare capitano Fancher (cosi conobbi il cognome della mia famiglia), tutta la carovana lavorava, collo zelo d'una schiera di castori.
Nel centro della cinta formata dai carri, fu scavata una vasta trincea, e la sabbia che se ne ricavò, fu disposta tutta intorno, come riparo. All'interno di questa specie di fossa, le donne trasportarono i giacigli, i viveri e diversi oggetti di prima necessità, tolti dai carri. Anche i più piccini vollero aiutare in questi lavori. Nessuno di loro pianse o si lamentò. Tutti sapevano, come me, che erano nati per lavorare.
La grande fossa fu riservata alle donne ed ai ragazzi. Sotto i carri della cinta, una trincea meno profonda, con un riparo uj. ile, fu praticato ad uso dei combattenti.
Frattanto Labano tornò da una pattuglia che aveva eseguito fuori del campo. Annunziò che gli Indiani s'erano allontanati d'un mezzo miglio, e discutevano fra loro. Aveva inoltre contato sei di loro, che avevano trasportati dal campo di batta glia e che sembrava fossero in agonia,