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Il Vagabondo delle Stelle

Jack London
Bietti Milano, 1946, pagine 311

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — Figlio mio, tu non ami i Mormoni?
   Crollai il capo energicamente e sentii gonfiarsi in me un odio furibondo, che mi toglieva la voce. Risposi, dopo un istante:
   — Oh! padre mio! Quando sarò grande, andrò a dar loro la caccia con un fucile!
   Dall'interno della vettura, mia madre intervenne :
   — Tu, Jesse, faresti bene a star zitto; e subito!
   E, rivolta a mio padre :
   — Non dovresti lasciar parlare così questo ragazzo!
   Due giornate di viaggio ci condussero nella regione chiamata le ((Praterie delle Montagne», e là, per la prima volta, dopo che avevamo .attraversato e lasciato il territorio dei Mormoni, ci accampammo senza formare quello stretto circolo dei nostri carri. Essi furono riuniti vicini, con molti passaggi fra uno e l'altro, e senza incatenare le ruote. Ci preparammo a soggiornare una settimana in quella località.
   Occorreva al nostro bestiame un serio riposo, prima di fargli affrontare il vero deserto, alle soglie del quale ci trovavamo. Le stesse basse colline di sabbia e di ciottoli ci circondavano, ma esse erano più abbondantemente coperte di cespugli, sulla sabbia spuntava dell'erba. A pochi metri dall'accampamento c'era una piccola sorgente, press'a poco bastante al bisogno della nostra carovana. Più lungi, altre sorgenti uscivano dal fianco delle colline, ed a queste si abbeverava il bestiame.
   Avevamo fissato presto l'accampamento nella giornata, e dovendo il nostro soggiorno prolungarsi più del solito, le donne procedettero ad una ispezione generale della biancheria sporca, che esse progettavano di mettere in bucato l'indomani.
   Gli uomini, da parte loro, non restavano inattivi. Alcuni si misero subito a riparare i loro strumen-