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Il Vagabondo delle Stelle

Jack London
Bietti Milano, 1946, pagine 311

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   1 fB
   JACK LONDON
   ferenza atroce che mi straziava. L'istante dopo, non ero più che Darrell Standing, il condannato a vita, che giaceva sul pavimento della sua cella, nella camicia di forza.
   Un altro colpo, questo battuto da Morrell, nella cella numero 5, e che indicava qualche messaggio da parte sua, mi diede subito la spiegazione di questo disastro.
   Più tardi, chiesi a Morrell qualche informazione supplementare. Così seppi che egli aveva, una prima volta, profittando d'un momento in cui il guardiano si trovava all'estremità del corridoio, battuto rapidamente queste parole :
   — Standing, sei ancora lì?
   Lettore, attenzione! In qnel momento, partivo proprio per la mia escursione stellare, vestito del mio abito lieve; e, colla bacchetta in mano, correvo verso il mistero supremo della Vita. Non risposi.
   Morrell, un minuto dopo, non ricevendo risposta, ripetè la sua domanda. Fu l'orribile richiamo alla terra,, il colpo del Destino, la tortura atroce e lacerante, e il mio ritorno nella cella di San Quintino. Un minuto, non più, era passato fra la prima e la seconda domanda di Morrell. Ed io avevo avuto l'impressione di vagare per dei secoli, attraverso le stelle!
   Quello che ti racconto, lettore, deve certo sembrarti una farragine incoerente, ed io sono d'accordo con te. Tuttavia non racconto nulla che, per me, non sia stato reale, altrettanto reale quanto il serpente che vede fischiargli contro l'uomo che è in preda al delirium tremens.
   Sta di fatto che ero diventato incapace di riprendere la mia corsa attraverso il cielo. Il picchiettio di Morrell m'inchiodava di nuovo al mondo di spavento che avevo fuggito.
   Tentai di rispondergli, di chiedergli ohe cessasse