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Il Vagabondo delle Stelle

Jack London
Bietti Milano, 1946, pagine 311

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   XI.
   ATTRAVERSO LE STELLE.
   La porta sbattč, lasciandomi solo, sdraiato sulla schiena, nella semi-oscuritą della mia cella.
   Grazie ai numerosi artifizi ai quali m'ero abituato nelle mie sedute di camicia di forza, riuscii, torcendomi sul posto, ad avanzare fino a che l'orlo della mia scarpa toccasse uno dei muri della cella. Ne provai un gran piacere. Non ero gią pił completamente solo. Potevo discorrere con Morrei! e Oppenheimer.
   Ma il direttore aveva senza dubbio dato ai guardiani degli ordini severi. Perchč, quantunque chiamassi Morrei, coir intenzione di annunziargli che stavo per tentare la famosa esperienza, non ottenni da lui nessuna risposta. Gli impedirono di parlarmi. Quanto a me, non ricevetti che delle ingiurie dai guardiani. Ero nella mia camiciuola per dieci giorni, al di lą d'ogni minaccia e d'ogni castigo.
   La serenitą del mio spirito, me ne ricordo, era a quell'ora completa. Essa superava le sofferenze, passivamente sopportate, del mio corpo. E questa serenitą si accompagnava ad una esaltazione verso il