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Il Vagabondo delle Stelle

Jack London
Bietti Milano, 1946, pagine 311

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   II. VASAB0N80 DELLE STELLE
   99
   Bisogna che un uomo sia singolarmente in condizione disperata, per osar ridere in faccia al direttore, in quelle circostanza in cui mi trovavo. 0 piuttosto, bisogna che egli abbia una fede ben sincera nella realtà della sua offerta.
   Il capitano Jamie parve sentire questa fede che mi sollevava interamente.
   — Mi ricordo, — diss'egli, — d'un antico prigioniero, che parlava in questo modo. Era uno Svedese. Sono vent'anni fa, e voi non eravate ancora il direttore, qui. Quest'uomo ne aveva ucciso un altro, per pochi soldi. Era un cuoco. Fu condannato a morte. Anch'egli aveva la fede. Raccontava che un carro d'oro veniva a prenderlo sulla terra, per condurlo in cielo. E, un bel giorno, si sedette sul fornello della prigione, che era scaldato ad incandescenza, e si mise a cantare degli inni e degli « osanna! », mentre abbrustoliva. Quando lo trovarono, lo strapparono di là. Due giorni dopo, morì all'infermeria. Aveva la carne bruciata fino all'osso. Ma, fino al suo ultimo sospiro, affermò di non avere affatto sentito il calore.
   — Ed io vi dico, — fulminò Atherton, — che costringeremo Standing a sgonfiarsi!
   Replicai la mia sfida:
   — Allora, promettete il tabacco!
   Il direttore era in una tale collera, che m'avrebbe fatto ridere, se la mia situazione non fosse stata così tragica. Aveva il viso convulso, stringeva i pugni, e stava per buttarmisi addosso.
   Fece uno sforzo su se stesso e si fermò.
   — Basta, Standing! Ti domeremo. E, lasciando da parte il tabacco, sono pronto a farmi tagliare la mano, se, malgrado la solidità della tua carcassa, fra dieci giorni sorriderai ancora... Via, ragazzi, stringetelo ancora, finché sentite scricchiolare le ossa! Mostragli, Hutchins, come sai fare.