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Il Vagabondo delle Stelle

Jack London
Bietti Milano, 1946, pagine 311

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   1 fB
   JACK LONDON
   ancora sulle mie labbra, siete disposto a darmi un buon pacchetto di tabacco, e due altri a Morrell e ad Oppenheimer?
   — Eccoli, questi intellettuali! — brontolò in sordina il capitano Jamie. — Si credono superiori agli altri uomini e li sfidano, nel loro orgoglio!
   Il direttore Atherton, che era collerico per temperamento, scattò. Prese la mia proposta per una bravata e gridò :
   — Quello che dici, Darrell, ti servirà ad esser legato di un occhiello di più!
   — Ho parlato sul serio e in tutta lealtà, signor direttore... — risposi, sempre calmo. — Potete ordinare che mi stringano quanto vi piace. Se, fra dieci giorni, ho ancora questo sorriso... consentite a dare a noi tre, io, Morrell e Oppenheimer, i tre pacchetti di tabacco?
   Rispose :
   — Sembri ben sicuro di te!
   — La fede più assoluta* è entrata nel mio cuore.
   — Allora, ti sei convertito? — ghignò.
   — Naturalmente... Ritengo che in me vi sia tanta più vita di quanto non crediate e che, di questa vita, non riuscirete a veder la fine. Datemi pure, se vi pare, cento giorni di camicia di forza. Dopo cento giorni, guardandovi, sorriderò ancora.
   — Cento giorni... A che serve? Dopo dieci, avrai dato le tue dimissioni dall'esistenza, e forse anche prima!
   — Se così la pensate, promettetemi i tre pacchetti di tabacco. Che cosa arrischiate?
   — Vuoi piuttosto, e subito, un pugno sulla faccia?
   — Se vi fa piacere, accomodatevi pure, — replicai, sempre con voce soave e decisa. — E picchiate forte! Anche ridotta in poltiglia, la mia faccia sorriderà sempre. Provate. Non esitate... Accettate piuttosto la scommessa.