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Il Vagabondo delle Stelle

Jack London
Bietti Milano, 1946, pagine 311

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   IX.
   VOLONTÀ DI MORIRE,
   Non è molto facile padroneggiare il dolore fisico colla sola forza d'animo, mantenere il cervello sereno a tal punto che dimentichi completamente il lamento atroce e il singhiozzo dei nervi torturati. Ho imparato a soffrire passivamente, senza dubbio come tutti coloro che sono passati attraverso le varie fasi della camicia di rorza.
   Una notte, quando stavo per essere slegato dopo cento ore di camiciuola, intesi picchiettare. Era Morrell che mi parlava.
   — A che punto sei? —- mi chiedeva. — Sempre fermo?
   Ero più debole che mai e, quantunque il mio corpo non fosse più che una massa dolorosa e miserabile, mi rendevo appena conto di avere un corpo.
   Battei, in risposta:
   — Mi sembra d'esser finito. Avranno la mia pelle, se continuano così.
   — Non dar loro questo piacere! — replicò Morrell. — C'è per te un mezzo di sfuggire. Ne ho fatto io stesso l'esperienza, durante un periodo di cella in cui avevo per vicino Massie. Lui ed io fummo sot-