Vili.
LA DINAMITE, 0 LA MORTE!
Eccomi dunque, nella mia cella numero 1, in balla ad una recrudescenza di minacce da parte de! direttore Atherton e del capitano Jamie.
— Vediamo, Standing, — mi dice il direttore, — bisogna finirla una buona volta, con questa dinamite, o ti faccio morire in camicia di forza! Altri, più intelligenti di te, m'hanno confessato quello che chiedevo loro, prima che fosse troppo tardi. Devi scegliere. La dinamite, o la morte!
— Ma io non ne so niente, della dinamite!
Il direttore mise subito in esecuzione le sue minacce. La tela fu stesa per terra.
— Sdràiati, Standing! — ordinò.
Obbedii, perchè sapevo ormai che era follìa resistere a tre o quattro colossi riuniti. Fui strettamente legato e mi diedero da fare cento ore. Ogni ventiquattr'ore, mi permettevano di bere un bicchier d'acqua. Quanto al cibo, non ne avevo nessuna voglia, e del resto non me ne offersero. Verso la fine della centesima ora, il medico delle carceri, il dottor Jackson, esaminò, a parecchie riprese, le mie condizioni fisiche.
fi vagabondo delle stelle
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