1 fB JACK LONDON
fatti volato con Haas al disopra del Pacifico, a Santa Monica. Per contro, non ricordavo più affatto di avere strisciato e muggito nel fango primordiale. Tuttavia, ragionando, mi persuadevo che l'una e l'altra azione dovevano essere ugualmente reali, dal momento che entrambe s'erano offerte, al tempo stesso, alla mia memoria. Soltanto, una era più lontana dell'altra, e perciò il suo ricordo s'era offuscato.
Ah! quale caleidoscopio di vive e misteriose immagini si succedevano nel mio cervello, in quelle ore di auto-ipnosi, nella mia cella!
Mi sono seduto al palazzo dei grandi della terra, come buffone, scriba e uomo d'armi, e Re io stesso, colla corona in fronte, al posto d'onore del tavolo. Ho l'iunito, dietro le massicce mura del mio palazzo, il potere temporale, simboleggiato dalla spada che tenevo in mano e dagli innumerevoli soldati che avevo ai miei ordini, ed il potere spirituale, del quale erano testimoni i monaci incappucciati ed i grassi abati che si sedevano a tavola sotto di me, bevevano a gran sorsi il mio vino e s'impinzavano delle mie vivande. Talvolta, con voce solenne, pronunziavo delle sentenze. Condannavo, secondo la gravità dell'infrazione o del delitto, ed imponevo la morte legale a degli uomini che, come Darrell Standing nella prigione di Folsom, avevano oltraggiato la legge.
Mi vedevo, alternativamente, portare intorno al collo il collare di ferro degli schiavi, in fredde regioni desolate; o, sotto le notti tropicali e profumate, amato da belle principesse di sangue reale, mentre intorno a noi degli schiavi neri agitavano l'aria intorpidita,, con dei grandi ventagli di penne di pavone. Fra il chiocchiolìo delle fontane e sotto i calmi rami delle palme, si udiva, in lontananza, il grido degli sciacalli ed il ruggito dei leoni.