Stai consultando: 'Il Vagabondo delle Stelle ', Jack London

   

Pagina (51/312)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (51/312)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Il Vagabondo delle Stelle

Jack London
Bietti Milano, 1946, pagine 311

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   il vagabondo delle stelli
   I tre sepolti vivi avevano tante cose da dirsi, ed il nostro modo di conversare era così lento in modo esasperante!
   — Taci, per il momento, — mi fece sapere Morrei. — Aspetta che stasera sia di guardia « Testa di torta ». Egli dorme quasi sempre, e noi potremo discorrere a volontà.
   « Testa di torta » era un brutto uomo, molto cattivo, malgrado la sua pinguedine. Ma questa sua grassezza fu un bene per noi, perchè lo intorpidiva in modo che sentiva sempre il bisogno di dormire. Tuttavia, il nostro continuo picchiettio disturbava il suo sonno, e l'irritava; ed egli non cessava d'inveire contro di noi. Quando passava una ronda, i suoi grugniti salivano di tono, e noi eravamo, in coro, colmati d'ingiurie.
   Ma quanto parlammo quella notte! Come il sonno era lontano da noi!
   Quando spuntò il giorno, fummo denunziati per il rumore che non avevamo cessato di fare, e pagammo cara la nostra piccola festa. Il capitano Jamie, infatti, apparve alle nove, con una buona scorta, e fummo messi alla camicia di forza. Ne subimmo la tortura per ventiquattr'ore, fino all'indomani alle nove, legati ed impotenti, sul pavimento, senza mangiare nè bere. Fu il prezzo della nostra notte felice...
   I nostri guardiani, oh, certo, erano dei bruti! E, davanti alla loro brutalità, dovevamo noi stessi, per poter vivere, trasformarci in bruti. Come un lavoro pesante rende callose le mani, così i cattivi secondini fanno i cattivi prigionieri.
   A dispetto della camicia di forza, che rivestivamo per punizione, continuammo dunque a conversare, specialmente di notte, in cui la sorveglianza si attenuava. E che ci importavano, il giorno e la notte, tanto si rassomigliavano tutt'e due?