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Il Vagabondo delle Stelle

Jack London
Bietti Milano, 1946, pagine 311

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   IL VAGABONDO DELLE 8'IELLS
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   compresi due frasi chiarissime. La volta seguente, non potei decifrare una sola parola.
   Oh, quella prima volta!
   — Dimmi, Edoardo, che cosa daresti ora per un po' di carta bruna e un pacchetto di tabacco Bull Durham? — domandava quello che batteva i colpi più lontani.
   Fui 11 lì per gridare tutta la mia gioia. Aveva intorno a me degli altri esseri umani! E c'era modo di comunicare con loro!
   Tesi avidamente l'orecchio, e gli altri colpi più vicini, che indovinai provenire da Edoardo Morrei, rispondevano :
   — Farei volentieri venti ore di seguito in catfii-cia di forza, per un piccolo pacchettino.
   Poi venne il grugnito del guardiano, che l'interruppe con queste pa,role :
   — Basta, MorrelU
   I profani crederanno che un condannato a vita abbia ormai subito il peggio e che, quindi, un semplice guardiano non abbia nessun potere per costringerlo ad obbedire, quando gli proibisce di parlare. Ebbene, no! «Resta la camicia di forza. Resta la fame, la sete, le bòtte. E l'uomo rinchiuso in una cella è completamente impotente a reagire.
   II picchiettio cessò. Poi, quando riprese, durante la notte segxiente, mi trovai tutto sconcertato. I miei compagni di prigione avevano modificato la lettera iniziale del loro alfabeto. Ma io ne avevo scoperto il principio e, in capo a qualche giorno, essendosi rinnovati gli stessi segnali della prima volta, tornai a comprendere. Non persi tempo in complimenti.
   — Olà! — battei.
   — Olà, straniero!... — rispose Morrei, battendo a sua volta.
   li vagabondo delle stelle.
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