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JACK LONDON
per la ricerca del « fistosterolo » nelle miscele di grassi animali e vegetali. Il lavoro cominciato doveva certo continuare. Con quali risultati? Il pensiero di tutta questa attività, alla quale non potevo più partecipare, e che continuava fuori delle mura della mia cella, era opprimente. Durante tutto quel tempo, sdraiato sul pavimento, io giuocavo con le mosche!
Ma, nel mio nero sepolcro, non tutto era silenzio,
Fino dall'inizio della mia detenzione, avevo udito, a parecchie riprese e ad intervalli regolari, risonare dei piccoli colpi soffocati. Provenienti da più lontano, ne avevo intesi degli altri, più sordi s più deboli ancora. Essi erano sempre interrotti dal grugnito del secondino di guardia. Talvolta, quando i colpi si ostinavano troppo a lungo, altri guardiani erano chiamati e, dai rumori più violenti che seguivano, indovinavo che si metteva a qualcuno la camicia di forza.
La cosa si spiegava facilmente. Sapevo, come tutti i prigionieri di San Quintino, che i due uomini in cella isolata erano Morrei e Oppenheimer. Erano questi due uomini che conversavano insieme, battendo il dito contro il muro; e per questo venivano puniti.
Il loro codice alfabetico doveva essere molto semplice, senza dubbio. Eppure, per me, non aveva alcun significato. Impiegai parecchie ore per decifrarlo e feci dei vani sforzi. Quando n'ebbi trovato la chiave, mi sembrò puerile, e più semplice ancora l'artifizio dei colpi picchiati sul muro, che dapprima m'aveva sconcertato. Ad ogni conversazione, essi cambiavano la lettera iniziale del loro alfabeto, il che lo modificava. Spesso operavano questo cambiamento in piena conversazione.
Così venne un giorno in cui riuscii ad afferrare il Jero alfabeto, all'iniziale esatta, ed in cui ascoltai e