IL VASABONDO DELIE STELLE ' 37
Capite bene, quel che succedeva? Sì, lo capite? La verità, che tutti dicevamo, era la nostra condanna. Davanti a questi quaranta incorreggibili, che ripetevano in perfetto accordo le stesse affermazioni, il direttore Atherton e il capitano Jamia concludevano, convinti, che noi mentivamo tutti d'accordo, come un pappagallo ripete una lezione imparata.
La situazione delle autorità era disperata come la nostra. Come seppi in seguito, il Consiglio dei Direttori della prigione era stato convocato telegraficamente, e così pure erano state chiamate due compagnie di milizia, per far fronte ad ogni evento.
Eravamo allora d'inverno e, malgrado il clima temperato di cui gode la California, il freddo, in questa stagione, è assai vivo. Ora, nelle nostre celle, non avevamo nè materassi nè coperte; ed è ben doloroso, credetemi, sdraiare sul pavimento il corpo indolenzito. Siccome reclamavamo continuamente un po' d'acqua, i guardiani, per farsi beffa di noi, si divertivano a mettere in azione le pompe da incendio. Dalle inferriate dei finestrini, i getti feroci d'acqua si abbattevano sopra di noi, frustando violentemente i nostri corpi indolenziti, e facendoci saltare fra le nostre quattro mura. L'acqua, che avevamo chiesto in coro, ci salì ben presto alle ginocchia; ed avevamo un bel supplicare: essa continuava a colare sempre.
Dei quaranta uomini che subirono qup'te prove, nessuno riuscì incolume. Luigi Polazzo, come ho detto, fu il primo ad impazzire e non ricuperò mai la ragione. Long Bill Hodge la perse lentamente, e andò infine a raggiungere Luigi nel reparto dei pazzi. Altri ancora lo seguirono. Altri, la cui salute fisica era stata profondamente scossa, caddero yittime della, tubercolosi. In totale, un buon quarto dei quaranta vi lasciò la pelle.