IL VASABONDO DELIE STELLE '
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Appena aprivano una cella, cominciavano a picchiare. Ogni recluso ebbe la sua razione. Furono tutti serviti imparzialmente, e non era il caso d'esser gelosi... Io ebbi la mia parte, come gli altri. Non si trattava che di un principio, una buona preparazione all'interrogatorio che ciascuno avrebbe dovuto subire da parte degli alti funzionari, ingrassati dallo Stato.
La cosa durò parecchi giorni, e l'orrore infernale di queste giornate superò quel che avevo fino allora conosciuto nella prigione.
Long Bill Hodge, il rude e incorreggibile montanaro, fu il primo interrogato. Ne ebbe per due ore, dopo di che lo ricondussero, o piuttosto lo ributtarono sul pavimento della sua cella.
Passò parecchio tempo, prima che Long Bill Hodge potesse rinvenire. Allora, dalla sua cella, gridò :
— Che cos'è, quest'affare di dinamite? Chi ne sa qualcosa?
Nessuno, beninteso, ne sapeva niente.
Fu poi la volta di Luigi Polazzo, uno spostato di San Francesco, figlio d'Italiani immigrati. Egli rideva in faccia ai giudici, si burlava di loro, li sfidava ad esercitare contro di lui le peggiori violenze. Riapparve quasi due ore dopo. Non era più che un cencio, che balbettava nel delirio. Per tutta la giornata, fu incapace di rispondere alle domande che gli facevano, dalle loro celle, gli altri reclusi, ansiosi di conoscere, prima del loro turno, che trattamento aveva subito, che domande gli avevano fatto.
A due riprese, nelle quarantott'ore che seguirono, Luigi fu fatto uscire e interrogato. Dopo di che, avendo completamente perduto la ragione, fu spedito nel reparto dei pazzi.
La sua complessione è robusta; ha delle larghe spalle, ampie narici, petto massiccio, sangue arden-