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JACK LONDON
scende e la corda, la cui lunghezza è stata ben regolata, si tende. Ciò fatto, i medici presenti verranno intorno a me. ISi succederanno a turno, sopra uno sgabello, che li porterà alla mia altezza; e, colle braccia passate intorno al mio corpo, per impedirgli di oscillare come un pendolo, l'orecchio applicato sul mio torace, conteranno i battiti, sempre più deboli, del mio cuore. Talvolta passano venti minuti, prima che il cuore cessi di battere. Essi assicurano scientificamente, non dubitate, che l'uomo a cui è stata passata la corda intorno al collo è ben morto.
Qui, mi permetto di aprire una nuova parentesi e di porre ai miei concittadini, intorno ai sistemi dell'impiccagione, un doppio quesito. E mìo diritto, m'immagino, dal momento che sto per essere impicciato. Se il funzionamento, sapientemente combinato, del nodo scorsoio e del trabocchetto, è così perfetto, e il risultato immancabile, chi può spiegarmi perchè, per questa piacevole operazione, si legano le braccia del paziente? Fra tutti voi, non ce n'è uno su dieci, razza di cretini, capace di dirlo! Ebbene! v'informerò io. Forse avete già provato la distrazione di veder linciare qualcuno. Avete allora potuta constatare che l'infelice a cui capita questa avventura non ha che un'idea: alzare le braccia per sciogliere il nodo scorsoio di cui gli hanno ornato il collo. Succederebbe lo stesso, non dubitate, per l'impiccato in prigione. Comprendete, adesso?
In secondo luogo, perchè si avvolge con un velo nero la testa e il viso del candidato all'impiccagione? Rispondimi, se puoi, scioccherello allevato fra la bambagia e la cui anima non si è mai sperduta nei rossi inferni. Con questo velo nero, rifletti, mi avvolgeranno fra poco; e perciò ho diritto ad una risposta anche su questo punto.
Rifletti bene, mio caro concittadino, gonfio d'or-