IL VASABONDO DELIE STELLE '
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la dinamite, benché non sappiamo dove si trovi, è a posto sicuro, senza pericolo. Standing è il solo che conosca il nascondiglio, e dal posto in cui si trova, non può far niente. Quanto ai quaranta uomini di cui v'ho parlato, essi stanno per mettere in esecuzione il loro piano di evasione. Niente di più facile che coglierli sul fatto. Sono io che devo fissare l'ora di agire. Dirò loro che è per la prossima notte, alle due, e che aprirò io stesso le loro celle e distribuirò i revolvers. Se, alle due di notte, non acciufferete i miei quaranta uomini, che chiamerò uno dopo l'altro per nome, bene svegli e vestiti, nel corridoio della prigione, allora, signor capitano, sono disposto a terminare i miei giorni chiuso per sempre in una cella solitaria... Quando i quaranta saranno segregati, avremo tutto il tempo possibile per cercare la dinamite.
— Ed io la troverò! — dichiarò il capitano. Anche se dovessi demolire, pietra per pietra, tutta la prigione!
Nè il capitano, nè nessuno, naturalmente, da sei anni ha mai scoperto un'oncia di esplosivo, benché la prigione sia stata messa sottosopra un centinai® di volte.
Il direttore Atherton, fino all'ultimo giorno in eui rimarrà in carica, continuerà tuttavia a creder^, duro come una roccia, all'esistenza di quella famosa dinamite. Il capitano Jamie, che è sempre capo del reparto, non dispera, un giorno o l'altro, di metterci la mano sopra. Ancora poco tempo addietro, egli ha fatto il tragitto da San Quintino a Folsorn, per venire apposta ad interrogarmi su questo argomento, nella mia cella.
Tutti quei bruti non respireranno un po' liberamente, ne sono sicuro, che il giorno in cui io penzolerò in aria, con una corda al collo.