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Il Segretario Galante
Raccolta di lettere d'amore; lettere d'augurio

Editore Barion, 1926, pagine 191

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 165 — •
   L'amante. Vi vendo il fiore della timbrà. Amica cara, in qualunque luogo possiate essere, vi do sempre il buon giorno e vi desidero presso di me.
   L'amica. Vi vendo il delfino. Il mio amico è tanto innamorato perchè finora nell'amor trova tutte le dolcezze, e se devo credergli non vi sarà in esso mai nulla di spinoso.
   LO SPECCHIO 0 L'ARTE DI PIACERE
   D amone.
   Voi sapete, bell'Iride, che la mia passione per voi è tenera e rispettosa; non volete convenir della potenza infinita delle vostre grazie? Bisogna, o che considerate come stolto il mio ardore per dire che i miei occhi ed il mio cuore non sanno giudicare nè dello spirito, nè della bellezza, oppure che non vogliate confessare per modestia che siete la più perfetta delle donne. Ma, in luogo di tener questo linguaggio, m'accusate e sempre d'adulazione, allorché vi parlo del vostro raro merito; e se vi mando allo specchio, mi dite che adula, come Damone.
   « Ma poiché noti volete consultar il vostro specchio, ve ne offro uno che non mentisce mai. Siccome non è stato fatto per voi, voi siete la sola persona a cui possa servire.
   « Iride, se volete difendervi da ciò che chiamate adulazione, consultate questo specchio a tutte lo ore del giorno. Desso vi mostrerà le vostre grazie