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Il Segretario Galante
Raccolta di lettere d'amore; lettere d'augurio

Editore Barion, 1926, pagine 191

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   L'amante. Vi vendo la foglia del campo; amore è tale che sveglia gli spiriti muti, e i più saggi sono discreti, ma da lui non potete ritirarvi.
   L'amica. Vi vendo il garofano rosso, attesoché l'amore ha la potenza di svegliar gli addormentati e di riscaldar gli spiriti intirizziti.
   L'amante. Vi vendo ciò che vendete voi; ritenete le mie parole; la bella non deve temere, deve amare ad occhi chiusi senza curarsi d'altro.
   L'amica. Vi vendo la foglia di celidonia. È necessario per amare saper da qual parte si deve incominciare, perchè sempre sarebbe da rifare.
   L'amante. Vi vendo oro per la ragione che è giunto il tempo d'amare; Dio vi vede trattar meglio in amore di quello che lo è stato Giasone dalla falsa Medea.
   L'amica. Vi vendo il monte Pireneo. In questo anno Dio vi deve nell'amore migliori beni di quelli che ha concesso a Didone tradita dal falso Enea.
   L'amante. Vi vendo il fuoco e la fiamma. Il pregio d'una signora è il cuor franco ed un nobile contegno, questo la rende esente da ogni biasimo.
   L'amica. Vi vendo il limpido diamante. Il vero obbligo di un uomo è d'amar sempre la sua amica lealmente e solo senz'esser d'altro occupato.
   L'amante. Vi vendo la fragola di maggio. Arai-temi, mia bella, amatemi, non abbiate contrarietà, credetemi senza esitare, vi serberò sempre la una fede.
   L'amica. Vi vendo, no, vi do il mio cuore, vi accordo il mio amore, giacché Io bramate. Sappiate che il mio più vivo desiderio è di possedere il vostro cuore.