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i fiori, non è mai stato assalito dal dolore nemmeno in sogno.
L'amante. Vi vendo il ramo d'amore; non posso parlarcene non essendo stato mai innamorato. So bene però che illanguidisco per tale mancanza.
L'amica. Vi vendo tutte le mie derrate; e poiché non è avvenuto mai che l'amore possa istigarci, abbiate cura d'evitare il pericolo che avete riconosciuto.
L'amante. Vi vendo la foglia dell' olivo; esso preserva dall'Amore, quel dio potente, il quale simile ad un affamato lupo vi divorerebbe tutta la vita.
L'amica. Vi vendo la pelle dell'orso; comprendo che il traditor Amore ha la potenza di far male, non però a quelli che ne sono contenti sempre.
L'amante. Vi vendo la cestella di giunchi. Avete un bel nasconderlo e dissimularlo : l'amore vorrà imprigionarvi, bisognerà che entriate voi pure per la stessa porta.
L'amica. Vi vendo il patrimonio d'un capro; mi sento un forte coraggio per amare, ma la mia libertà, che vai più dell'oro, mi ha detto che starei peggio ancor dell'uccello che si lascia sempre nella gabbia.
L'amante. Vi vendo la beccaccia rossa; mia cara, dolce e pietosa amica non bisogna credere che il cuore dell'uomo si penta più tardi.
L'amica. Vi vendo tre passi ed un salto; amore è freddo, amore è caldo, amore è tranquillo, amore è focoso, amore è primaticcio, amore è tardo, amor re è costante, infine è felice,