Giulia istruisce con affanno Adolfo dei duri trattamenti fattigli soffrire dagli zii dopo aver loro svelati i suoi amori.
Mio buon Adolfo,
La penna più energica non sarebbe tanto efficace a descrivere con evidenza gl'improperi, le ingiurie e i barbari trattamenti a cui fui fatta segno dagli zii, dopo aver loro partecipato i miei sentimenti per voi. Dopo avermi minacciata fieramente, dichiararono che se avessi insistito in questo mio amore, mi avrebbero fatta chiudere in un ritiro, da dove non avrei più visto nessuno degli esseri liberi.
Eppure io credeva, per quel colloquio, d'aver scelto un momento opportunissimo, perchè sì l'uno che l'altra erano appena tornati dalla chiesa dove s'erano confessati. Credevo che una vittoria riportata sopra il diavolo dovesse renderli ilari e buoni; ma m'ingannai, poiché non appena essi udirono proferire la parola amore, diedero in escandescenze, pronunciando parole di vendetta contro l'oggetto da me amato, quantunque io ne tacessi il nome.
Vi scrivo la presente combattuta dal timore di essere scoperta, giacché m'immagino, e non senza fondamento, saranno stati dati ordini severi alla detestabile serva di raddoppiare la consueta vigilanza, il che arguisco dall'avere in essa ravvisato un volto più arcigno del solito.
Ora che esattamente vi ragguagliai dell'esito infelice di questo tentativo, aspetto di sentire da voi