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Il Segretario Galante
Raccolta di lettere d'amore; lettere d'augurio

Editore Barion, 1926, pagine 191

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 143 — •
   Adolfo si lagna di una sì vaga ed ambigua risposta e gliene domanda una spiegazione.
   Amabile Signorina Giulia,
   È certamente un destino crudele quello di un amante obbligato a dover alimentarsi di una speranza incerta, senza arrivar mai a saper dove potrà questa un giorno condurlo.
   La lettera che vi compiaceste di indirizzarmi, in risposta di quanto vi ho significato, mi fa solo sperare che un giorno, potrò forse lusingarmi di meritare una corrispondenza in amore da voi; ma, ahi, disgraziato! qual conforto per un uomo avvinto dai lacci d'amore, di pascersi di ciò che sarà per accadere nel remoto avvenire! Questo è il colmo di tutte le pene che formano il mio crudele supplizio.
   L'ostacolo poi da voi accennatomi, e che dite non poter palesare, io lo ritengo, scusatemi, un pretesto di cui voleste con artifizio servirvi per non voler usare di un'aperta ripulsa a quell'affetto che vi ho esternato colla purità del sensibile mio cuore.
   Non pertanto, qualunque sia il pensier vostro a mio riguardo, vi significo che non cesserò di amarvi giammai, a fronte anche di tutta la vostra indifferenza per me. Non sdegnate pertanto che io possa continuare a professarvi quella stima ed affezione che la vostra peregrina bellezza ha il diritto di esigere da ogni cuore umano.
   OC?
   Adolfo,