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Un innamorato rimprovera la sua Amante per a-verlo questa defraudato della copia, reiterate volte richiesta da esso alla medesima, di una certa sua lettera scrittale, e di cui non ha conservato alcuna memoria.
Insensibile Amante,
Confessa che sei pur discortese a non volermi dare una copia di quella lettera che già ti scrissi quattro mesi fa in occasione del ritorno dalla campagna, e della quale io non potei allora per la fretta conservare alcuna memoria. Mio zio, il segretario, a cui l'ho fatta leggere fino d'allora, e che s'immagina ch'io abbia qualche ascendente sopra l'animo tuo, mi eccita fortemente di fargliela riavere; quindi tu mi obbligheresti infinitamente accordando almeno ad esso ciò che a me ricusi. Ogni altro al mio posto, crederebbe tu faccia per dispetto ciò che fai, se bene sia solo da incolparne la tua gran pigrizia; ma sii tu pigra quanto si vuole, la verità si è che se non me la mandi prima di domani, ti ho preparato uno scherzo che non ti aspetti certo. Il niente affatto, che è sì ingenuo qualche volta nella tua bocca, non so per quale specie di bizzarria a me fino ad ora inconcepibile, diventerà un'effettiva malizia nella mia. Tutte le volte che mi chiederai se ti amo, e tu che me lo domandi tanto spesso come se realmente ne dubitassi, niente affatto sarà la sola mia risposta. Allorché mi dirai che io sono la persona che tu ami di più al mondo, troverò espressamente allora un secondo niente affatto; e se mi determinerò a scriverti, dopo averti comunicato tutto ciò che mi sarà