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terarnente finita, piuttosto che vedervi arricchire alle spalle de' vostri nemici. In verità mi stupisce che, con tanta intelligenza che possedete, abbiate preso un impegno si poco solido. Voi avete lo spirito così tranquillo, che in tutta la vostra vita avete dichiarata la guerra alla guerra medesima; e non essendo mai comparso in alcun luogo dove voi non abbiate portato la pace, dovevate bene immaginarvi che se foste andato in capo al mondo, questa non avrebbe mancato di seguirvi.
Vi faccio osservare che quanto è da me esposto non tende ad offuscare la vostra prodezza; io vi credo intrepido e valente, fino ad essere temerario al bisogno; ma d'altronde non potete ignorare che la guerra è un flagello di cui Dio si è sempre servito quando esso ha voluto punire gli uomini; e questa è una prova incontrastabile che voi siete protetto da Lui, poiché, appena vi ha veduto apparire, a vostro riguardo, ha mitigata tutta la sua collera. Se io fossi un poco più devota di quello che sono, attribuirei a' voti che ho fatto per voi una parte di quanto succede. La guerra mi è sempre sembrata qualche cosa di sì terribile, che non ho potuto astenermi dal tremare per voi tutte le volte che il mio pensiero veniva a ricercarvi; e non ho mai pensato ai convogli che dovevate accompagnare, senza temere per la vostra vita.
Non mi fate dunque più lungamente sospirare il vostro felice ritorno, giacché, se la mia impazienza deve soffrire ancora, io più non reggo : la mia disperazione è al colmo, ecc.