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Vii Galante per indurre una Bella ad amarlo e ad essere amata, le descrive da se stesso il proprio carattere.
Adorabile Signorina,
Perchè mai non volete che io vi ami? È forse questa un'inclinazione che voi possiate, malgrado tutti i vostri sforzi, impedire? e non sarebbe maggior gloria per voi di larvi onore di quello che non potete nè reprimere nè schivare? Io non ho mai concepita l'idea detestabile d'ingannarvi, e per convincervene vengo a farvi il mio ritratto al naturale, da cui potrete rilevare se posso con fondamento lusingarmi di tornarvi gradito.
Il mio aspetto non è de' più seducenti, ma in 'compenso racchiudo l'anima più sensibile che abbia mai esistito fra i viventi. Non sono sì facile nell'amare; ma quando amo, non si può amare con cgual trasporto del mio. I doveri dell'am(ìcizia, sia per uno che per l'altro sesso, sono per me riguardati i più sacri della vita; e se qualche volta non sono molto esatto nel far loro pervenire le mie notizie, io li indennizzo col parlar bene ovunque di essi, e sovente fino a rendermi importuno a chi mi ascolta; e quando è necessario assumere la loro difesa, nessuno più di me sa farlo con maggiore impegno.
Se questo ritratto vi aggrada, mi abbandono interamente a voi; attendo la sentenza che mi darete, e che mi renderà il più felice od il più sventurato dei mortali.