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nel pomeriggio, avessi avuto la felicità di vedervi: eppure non ci passaste. Oggi vi ho aspettato in casa fino a tanto che fui chiamata per andare a cena, sempre lusingandomi di vedervi da un momento all'altro. Soffrite pertanto che vi dica essere il vostro un contegno veramente riprovevole; io non sono assolutamente contenta che mi si prometta ciò che non si ha intenzione di mantenere : mi si domanda con trasporto ciò che accordo non senza pena; ed io conosco (poiché bisogna fierezza per fierezza) di quelli che sentono tanto piacere della mia vista, quanta n'ebbi io lunedì dalla vostra conversazione.
Se voi avete infinitamente dello spirito, pensate che sono passabilmente bella, e che essendo del sesso di cui io sono, ho motivo di essere un po' più fiera di voi. Buon giorno, ecc.
Risposta.
Gentilissima Signorina,
Io so benissimo, leggiadra creatura, che v'ha un piacere immenso a goder dell'onore della vostra amabile presenza. Avere la compiacenza di farmene sovvenire è lo stesso che voler abituare gli occhi miei a contemplare la venustà dei vostri, e sento bene, per poco ch'io veda, che avrò gran pena ad impedirmi di amarvi.
Rammentate ch'io vi ho fatto confidenza dell'amore che nutro per un'altra e che il voler svellere un cuore che più non è in mio potere riprendere, sarebbe un violar il diritto delle genti. Forse che voi non pensate a ciò che io penso? I vostri occhi accostumati al grande strepito, disapprove-