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ti non crederò in verun modo a niuna di quelle proteste che voi per le tante volte mi faceste del vostro amore. Io non so comprendere come possa esservi nata una sì bizzarra gelosia, massime in tempo che non dovevate averne alcuna, giacche sapete bene che io non coltivo altre amicizie fuori della vostra, e non esco mai dal recinto della mia camera fino a tanto che non odo il calpestìo dei vostri piedi, che per abitudine sì bene io conosco, e che quell'amore, che voi non meritate, me lo apprese a sentire. Correggetevi, e siate certo che io sono e sarò sempre, ecc.
Ripugnanze di una Giovane al suo Amico di parlargli del suo rivale e di lui istigazione: lo assicura della di lei fedeltà.
Mio diletto,
Se è vero che nell'ultima mia lettera vi avevo promesso un esalto ragguaglio di alcune cose riguardanti il vostro insensato rivale, per potervi procurare qualche leggero divertimento sul suo bizzarro carattere, è anche certo d'altronde che io non ho tanta pazienza di sacrificare il mio spirito pensando a lui, nè parlarne così a lungo come vi promisi. Disimpegnatemi dunque, ve ne prego, e risparmiatemi la pena che mi cagionerebbe l'adempimento della mia promessa; contentatevi soltanto di sapere che, dopo le minaccie fattemi dai miei parenti per costringermi a soffrirlo, mi tratta in una maniera così opposta a quella che avete in me conosciuta, tanto che il di lui amore lo ha quasi reso forsennato, stoltamente immaginandosi che