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riflessione, e perciò ve la perdono volentieri, a condizione però che mai più ci ricadiate.
Siate dunque in avvenire tanto discreto quanto io sono generosa; ridete, se vi aggrada, della mia dabbenaggine, purché mi amiate come io amo voi, talché possiate dimostrarmi coll'affetto quella stessa sincerità, colla quale ora mi professo, ecc.
Dubbio di un Amante se debba o no scrivere ad una Bella, la quale ignora il di lui amore verso di essa.
Leggiadra ed amabile Signorina,
Io vi vidi, vi conobbi, vi avvicinai e divenni amante senza scampo delle vostre bellezze; voi mi vedeste del pari, mi trattaste e mi conosceste; ignorate senza dubbio il risultato di tutto ciò. Ora, come potrò mai rendercene conscia in ogni sua parte, senza timore di apparirvi o mendace o adulatore? Se io ve lo partecipo, temo d'importunarvi e non so quale impressione potrà fare sopra il vostro bell'animo questa nuova mia dichiarazione; non facendolo, io aggravo il mio dolore senza poter soddisfare alle mie intense brame, quali sono quelle di persuadervi che io vi amo e vi stimo. Ma basta; comunque sia, voglio azzardare di avanzarlo con queste poche linee; e sia quale si voglia essere l'esito che può derivarne, io apertamente vi dico che vi amo più di quello che amava Dante la sua Beatrice o Petrarca la sua Laura, e però oso intanto professarmi, ecc.