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Il Segretario Galante
Raccolta di lettere d'amore; lettere d'augurio

Editore Barion, 1926, pagine 191

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 71 —
   Dal giorno dunque (oh, giorno sempre per me fatale!) che partisti, io mi misi in letto, da prima scherzando, ed in seguito vidi spiegarsi una malattia, che, se non mi ridusse al sepolcro, è un prodigio, e ti giuro che mi rattrista più il partecipartela, che di averla sperimentata in tutti i suoi rigori fisici e morali. Ma il contento con cui ora ti comunico la mia completa guarigione, mi ricompensa di tutto il male passato. Sì, mio bene; sono guarita, e lo sono per te unicamente, purché io resti sicura che tu pure ti conservi sano, col pensiero sempre a me rivolto ed al reciproco affetto che ci lega.
   Ad una Signorina di un merito distinto, un nuovo
   Amante per cominciare la relazione.
   Beila e distinta Signorina,
   Non v'ha certo alcuno che non vi lodi, e non convenga che natura non fri avara verso di voi nè di avvenenza, nè di talenti. Io sarei ben ridicolo a volermi segregare dalla moltitudine, la quale unanime vi tributa gli encomi che meritano le qualità delle quali andate fastosamente adorna. Voi formate il più luminoso decoro del vostro sesso, i cui difetti voi sola tutti oscurate; ma siccome non so quale effetto in voi farebbe una mia lode soverchia, sembrami più conveniente arrestarmi soltanto a quella che più vi fa distinguere : e senza maggiormente abusare della modestia vostra, io passo tosto ad assicurarvi che sono, in qualunque maniera a voi piaccia, vostro, ecc.