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Lusinghe di un Amante alla sua Bella dalla quale, dopo tanta sofferenza, spera di essere amalo.
Mia Tiranna adorata,
Malgrado lo strepito da voi fatto, allorché vi feci quella siffatta dichiarazione, e malgrado l'in-differenza che ne faceste quindi succedere, io scommetterei qualche cosa di rilevante che voi mi amate ancora, o che la vostra rabbia o la vostra indifferenza non può certamente andare all'estremo. Io non farei caso di tutte le sofferenze alle quali dovrei soggiacere per acquistarmi il vostro amore; e quando pure io dovessi impiegare degli anni per riuscirvi, e voi voleste persistere ad essere meco sempre crudele, io non cesserò mai di professarmi, ecc.
Di una Bella al suo Amante, il quale non l'aveva conosciuta in maschera.
Mio Caro,
Godo di aver occasione di dirvi senza mistero che voi non siete molto galante, s'è vero, come mi è stato detto, che una signora mascherata che mostrava di voler qualche cosa ieri sera, vi disse in particolare cento cose graziose, alle quali voi rispondeste con tanta freddezza e con sì poca presenza di spirito, ch'essa fu obbligata di lasciarvi assai malcontenta del vostro fatto, che ha riconosciuto sì deplorevolmente deficiente.
Io per altro aveva fatto di voi tutt'altro giudizio; vi credeva capace per lo meno, di meglio profittare delle buone occasioni. Mi lusingo che, dopo