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carvi non ci posso riuscire, e la risoluzione fatta da me l'altro ieri di non avere per voi che quello affetto che chiamasi amicizia, che mai non turba la quiete, sento che in me si rende la più difficile ad eseguire. Il biglietto vostro che ho ricevuto questa mane mi ha calmato un poco. Perchè non sono tanto saggio da potervi amare a modo vostro? In tal guisa io sarei presso di voi un vero idolo; ma i miei amori sono sempre quali debbono essere, chiari, spiegati e senza misteri; tale sarà dunque quello che a voi offro, quando sia, come ardentemente spero, di vostro gradimento.
Angustie di un Amante vecchio che scrive ad una Bella, la quale non poteva amarlo, attesa la sua avanzata età, malgrado i suoi tratti obbliganti e le sue istigazioni.
Vezzosa creatura,
Rispettisi quanto si vorrà la vecchiaia, le si at-tribuiscan tutti que' vantaggi che si vorrà, io per me la considero sempre come un gran male, finché sarà cagione della vostra indifferenza verso di me: io non so biasimarmi, ma permettetemi, vi prego, di deplorare la mia trista sorte, e se la mia età non vi permette di amarmi, almeno l'amor mio vi spinga a compiangermi. Sarebbe per me una specie di consolazione, se i sentimenti che nutro per voi facessero desiderare ch'io fossi giovine, o dispiacervi che io sia vecchio. Un desiderio è ben piccola cosa; non mi ricusate almeno questo tenue favore, tanto più facile a concedersi, in quanto noi uomini maturi, desideriamo naturai-